Incontro con Claudio Grisancich
Claudio Grisancich, poeta e drammaturgo triestino, è stato nostro ospite con la lettura di un suo testo, collage di vari autori triestini, tra cui lo stesso autore, intitolato: “Trieste, l’aria natìa: l’anima e la città attraverso le voci dei suoi poeti”.
«Con questo testo – spiega Grisancich – ho voluto comporre un omaggio rapsodico a una città che spesso è stato detto come non sia “una città come le altre: che è bella, diritta, luminosa ma che il dialogo è difficile, che non si sa cosa vogliamo noi triestini, tra vampate storiche e la quieta follia degli intervalli che le dividono; e, chissà, forse in fondo non vogliamo proprio niente, o almeno niente di eccezionale e quindi nemmeno lusinghe e complimenti”.
LA STRADA (Virgilio Giotti)
Vardo ‘na strada de la mia zità
che ghe sarò passado mile volte,
e no’ me par de averla vista mai.
Le fazzade zalete, le boteghe,
un bar, dei auti, e el fiatin de vivai.
Come la nostra vita, sì: vissuda,
finida ormai, e mai ben conossuda.
LA STRADA (Claudio Grisancich)
La strada iera tuto
e gnente la zità
bastava ‘na carega
davanti del porton.
El mondo tuto intiero
passava come in cine
e n’ocoreva viagi e
n’ocoreva sine*
se iera la misura
d’i visi che passava
fin che calava el scuro
su’l ciaro de la vita.
Prima della lettura abbiamo festeggiato l’ingresso nel nostro sodalizio della Prof.ssa Rina Anna Rusconi, traduttrice, giornalista e psicologa, accolta calorosamente dai presenti.