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La letteratura dell’esodo: incontro con Cristina Benussi

15 gennaio 2014

giorno_del_ricordoTra le tante tragedie della seconda guerra mondiale si annovera quella degli oltre duecentomila italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia costretti ad abbandonare  le proprie terre ed averi per sfuggire alla violenza delle milizie titine.

Di questa migrazione forzata hanno scritto innanzitutto i poeti e narratori nati fra il XIX secolo e oggi, che l’hanno vissuta in prima persona, avendo dovuto lasciare tutto e trapiantarsi anche in continenti lontani dove, non di rado, si sono costituiti nuclei legati dalla comune origine che hanno favorito la pubblicazione di periodici o di volumi sul tema.  Ma dal dramma degli esuli hanno tratto ispirazione pure conterranei che sono riusciti nonostante tutto a non andare esuli, o altri italiani o stranieri; o alcuni infine che hanno lasciato l’Istria, Fiume o la Dalmazia per ragioni diverse, ma hanno conosciuto l’esodo di parenti e amici e ne hanno appassionatamente parlato in versi e in prosa.

Di questa letteratura, definita dell’esodo, ci ha parlato la Prof.ssa Cristina Benussi, che ha ripercorso sinteticamente alcuni temi che hanno trovato pieno sviluppo in un recente convegno internazionale dal titolo “L’esodo giuliano-dalmata nella letteratura”, svoltosi a Trieste nel marzo del 2013.  Di questo importante convegno riportiamo la cronaca di Paolo Radivo pubblicata sul mensile “Arena di Pola”.

Alcune risorse reperite in rete:

Cristina Benussi

Cristina Benussi con Adriana Gerdina

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